Di William Blake non se so granchè
Pittore, poeta, incisore inglese. Ho visto qualche opera, letto qualche poesia. Basta
Ma va bene così perchè a volte la cosa migliore è restarne fuori, avere solo un pensiero vago come nebbia verso le sei di sera
E’ così che poi si crea, altrimenti.
Un esempio. Entrare alla City Light Book di San Francisco, su a North Beach, girare per le stanze, salire su al reparto poesia, scendere e fotografare I Am The Door scritto da Lawrence Ferlinghetti che si sentiva Gesù, sapere che lì ci andavano Kerouac, Borroughs, Ginsberg ed esserci, esserci finalmente,
In realtà non è stata una gran sensazione
Si creano mondi, poi quello reale è uno solo e spesso non il tuo
Meglio starne fuori, a volte
Ecco che qui c’è qualcosa al piano, di qualche tempo fa, un po’ stonato ma che importa?
La poesia di Blake, le parole hanno qualcosa di mantrico, risuonano come un om primordiale
Si potrebbe dire e ridire all’infinito e si allungherebbe nel tempo, nello spazio, dentro, fuori, tutto
Tu cosa ne sai di William Blake?
Io, William Blake, il suo occhio a palla e il suo sonno, li sento così
Play > Tyger Tyger Burning Bright
Tyger tyger burning bright
In the forests of the night
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?