Il podcast della puntata di La Storia della tua Mappa del 16 08 2016 per Radio Bullets
2016 08 15 RB Lucia
Perché a volte piove e c’è il sole? Se lo chiedeva Lucia appoggiata con i gomiti alla staccionata sbiadita dalle estati. Tommaso, suo fratello, Tommy, era corso a bloccare l’annaffiatoio perché, disse, “tanto piove”.
“Ma c’è pure il sole”, rispose Lucia.
“A volte piove e c’è il sole”, commentò Tommy chiudendo la conversazione e aggiustandosi il largo cappello blu da texano.
“Sembri proprio scemo con quel cappello”, urlò Lucia, e lo credeva veramente, tanto più che quelle non erano praterie ma colline marchigiane, tra Urbino e il mare.
Pioggia e sole non era un evento di poco conto per Lucia. La prima volta che si trovò sotto un acquazzone con gli occhi accecati da raggi così insistenti fu il giorno in cui decise di partire per l’Olanda. Nello studio dove lavorava come architetto, dopo 3 anni di apprendistato a 800 euro al mese, le proposero una collaborazione a 900 euro al mese.
Leggendo la lettera sotto la pioggia, proprio l’inchiostro di quei tre numeri nove zero zero colava piano e lei quasi rise. La seconda volta fu quando incontrò Anne.
Beveva un caffè in un bar di Utrecht leggendo distrattamente un libro di Julian Barnes e guardando due che giocavano a scacchi e Anne entrò fradicia ma illuminata da un raggio furtivo dalla finestra.
Eppure quel giorno di agosto inoltrato, appoggiata con i gomiti alla staccionata sotto la pioggia, non successe nulla. Di interessante c’era solo quello stupido cappello blu.
Potrei fare una torta, disse tra sé e sé correndo verso casa e pensò all’agosto precedente, in cucina con Anne a impastare.
Erano scese in auto e dopo la riviera romagnola, uscite dall’autostrada a Fano, svoltato verso l’entroterra e superato Fossombrone per raggiungere Fratterosa, dove fanno la pasta con la farina di fave, Anne vedendo l’ombra di una nuvola inghiottire rapidamente una collina intera disse: “le Marche sono già intime”, con quella semplice profondità di dire le cose vere che hanno solo i nordici.
Ad agosto nelle Marche le sere si affievoliscono lentamente in notti senza stelle. Suo padre fumava la pipa guardando il buio. Lucia lo osservava da dietro, una nube di fumo, poco più. Poi parló:
“Domani andiamo a trovare Daniele”.
Andare a trovare Daniele, il vicino pastore che faceva il formaggio, nel loro codice significava che lui sperava restasse ancora un po’.
Ma Lucia aveva già comprato il biglietto, e al gate suo padre la guardava con quella faccia che sembra un canyon stringendo con i denti la pipa spenta, per poi togliersela di bocca e salutare alzandola.
Ad Amsterdam Lucia aspettava seduta su una poltrona grigia dallo schienale largo. Di fronte una statua di bronzo rendeva omaggio al commesso viaggiatore, un uomo sulla cinquantina che corre a prendere il prossimo aereo con una ventiquattrore che è sempre stata fuori moda. Vide Anne arrivare con il suo vestito a grandi fiori gialli su sfondo blu. Guardò fuori dalle finestre dell’aeroporto. Sotto una pioggia azzurrognola il sole illuminava la strada.