#Linearità

Quant’è bello pensare all’hashtag per trovare le parole del mese, della settimana, di quell’attimo.

Descrivere quell’attimo, come la canzone che ci piaceva tanto seduti in macchina con la portiera aperta e il sole e il piede fuori anche se è asfalto va bene.

La parola di questi giorni è #linearità.

Come ricorda il bravo Giuliano da Empoli nel suo Overdose (Marsilio) la marea di informazioni che riceviamo non può creare valore nè conoscenza perchè la selezione, il confronto, l’elaborazione e l’interpretazione non possono avvenire con tutto il rumore che c’è attorno.

Serve il coraggio di essere sintetici e chiari

Serve il coraggio di disconnettersi

Serve il coraggio di recuperare una dimensione narrativa lineare.

La dimensione narrativa lineare.

Immaginate Teseo che si perde perchè Arianna gli ha dato un filo troppo raggomitolato, o che si spezza. Insomma, senza valore.

Quante cose si aggirano per il nostro cervello ogni giorno!

Una cosa così: .__.__.__.__.__.__.__.

Piano piano, mettile giù in sequenza, le vedi meglio ora?

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