Se non corri non ti verrebbe mai in mente di correre.
Ti senti pigro e hai paura che il fiato si esaurisca alla prima curva o che la milza scoppi in mille pezzi gialli.
Poi forse cominci a correre e vedi che ti piace. Torni a casa e sotto la doccia senti ancora tutte le endorfine che si liberano e stai bene.
Ma la meraviglia della corsa è la sua dimensione epica.
Spingere, continuare a correre, non fermarsi, fare un altro giro sono piccole fatiche della vita che superi da solo.
La corsa è una condizione talmente minimalista che tutto ciò che senti lo senti nel momento, qui e ora, senza strutture, senza società, senza niente.
Sei solo tu e la tua storia.
L’epica della corsa è il motivo per cui domani andrai ancora a correre. Anche se piove o fa già buio.
Ti sembrava impossibile pochi mesi fa.