Ieri su un prato fuori città ho visto un cavallo brillare sopra l’erba di un prato d’autunno. Non si chiedeva granché. Qualche mosca ma stava bene.
Poi esci e parli con un tuo amico e ti accorgi che nello stesso autunno il tuo amico si avvita nella confusione e indecisione.
Quando vivi, rischi di sentire la testa girare per il dolore, vero? Magari si sta proprio male, ma vivere è anche questo. Senti freddo l’abisso, non appoggi piede sulla luna e stai sospeso. Non si sta mica bene.
Ma la luna e l’abisso è un bel viaggio.
E come qualsiasi viaggio, i chilometri che fai sono brulli di dolore e purgatorio.
Ci vuole ordine e coraggio. Poi la notte passa e arriva mattina. Quale mattina, lo decidi tu. Come quel cavallo che brilla, non ti chiedi granchè e ti senti leggero, leggerissimo.
E poi, vuoi mettere stare col sole in fronte?