Tutto secco

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Michele, caro amico, dimenticando di dare acqua al suo campo su Farmville, commenta su Facebook: tutto secco.

Esci dall’Italia. Poi ci torni: tutto secco.

Tutto fermo, immobile, stanco.

E voglio dire: Vicenza, Verona, Brescia, Milano, Torino. Non Enna (non me ne vogliano dalla regione più bella d’Italia)

Due esempi, entrambi con la M:

1) Mondolibri

2) Marchionne

Mondolibri è una catena di librerie nata negli anni 60 emulando le grandi catene americane con l’obiettivo di portare i libri a tutta la popolazione italiana (lasciate stare ora l’ansia nel vedere un ragazzo/a di Mondolibri importunarvi per un’iscrizione e da cui è impossibile dare disdetta peggio di Scientology).

Mondolibri ha chiesto al suo milione di lettori quale pensano sia il romanzo italiano degli ultimi 50 anni.

Vincitore: Il nome della rosa di Umberto Eco.

Eco è un semiologo, indaga il senso, scrive mica facile facile. Risposta strana. Leggiamo e scopriamo che sì ha vinto, ma se dividiamo per decade, passiamo da:

70-79: Un uomo della Fallaci / Il giardino dei Finzi Contini di Bassani

80-89: Il nome della rosa appunto / La storia di Elsa Morante

90-99: Va’ dove ti porta il cuore della Tamaro / La forma dell’acqua di Camilleri

2000-2009: Il cacciatore di aquiloni di Hosseini / Il codice da Vinci di Brown

A parte il passaggio da italiani a stranienri nell’ultima decade, ma passare dai Finzi Contini al codice da Vinci è come dire “cuciniamo insieme amore” a “senti non c’ho voglia andiamo al McDonald”.

Sembra un indice di poca voglia. Accidia, forse.

Marchionne è l’ad di Fiat. Da Fazio domenica ha detto che dall’Italia Fiat non guadagna un euro.

Non so perchè ma alcuni sindacati hanno detto che ce l’aveva con i lavoratori (oddio, è il lavoro dei sindacati proteggere i lavoratori, ma capire perchè ce l’aveva con gli operai proprio non mi ci riesce) – ma questo è un argomento noioso.

La bellezza dell’intervento di Marchionne è nel poter dire le cose.

Se Fiat e altri grossi gruppi dicessero tutti: caro Stato, sei pesante, immobile, fai perdere tempo e freschezza, magari qualcosa cambierebbe. Magari le regole del lavoro non sarebbero ferme al 1946.

Il cittadino, e questa è una delle cose che più fanno incazzare, da solo può poco.

Può votare, protestare o andarsene.

Visto il campo tutto secco, spesso decide per la fuga.

Come dargli torto?