La vita va condivisa

La scuola insegna in maniera rettilinea: prima A, poi B, poi C etc

Se hai dai 3 ai 12 anni usi già l’iPad meglio dei tuoi inseganti (e a Reggio Emilia bimbi di 3-6 anni insegnano ai grandi a giocare con l’iPad)

L’insegnamento non dovrebbe essere frontale ma condiviso. Non da me a te ma P2P.

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A casa, le vacanze, le pulizie, la tv e fra poco si ricomincia.

E’ bellissimo sapere che c’è una casa, c’è una fidanzata, o moglie, o marito, o compagno, magari dei figli, le bollette, il lavoro.

E’ bellissimo anche pensare che da loro si può imparare, condividere. Ridere.

Pensare di stare con una persona ed essere come a scuola o a lavoro, in cui il programma è già stabilito è un errore.

Un bambino guarda la tv e cerca il mouse. Non capisce l’idea della scatola parlante chiusa e senza scelta.

Guarda la tua compagna/o sdraiata sul divano e dalle un pizzicotto sul sedere. Ma senza livido. Litiga. Bacia e poi ridi. La vita va condivisa.