Il videogioco dagli anni 70 è un industria in ascesa costante. Crisi o meno.
I videogame sono una sottocultura maschile di potenza quasi totalitarista (discorso diverso per la Wii che è una console più femminile e sociale)
La sottocultura videoludica non ha bisogno di spot tv, affissioni, passaggi radio, pagine su Vanity Fair.
Si acquistano, copiano, scaricano, giocano lo stesso.
Il giocatore di videogame è considerato un po’ uno sfigato (ancora: discorso diverso per la Wii) quindi non lo si dice. Rimane appunto una sottocultura.
Eppure continua a crescere.
Il videogioco dovrebbe essere usato a scuola per imparare la storia, la filosofia, la matematica e le lingue. A lavoro per tutti i compiti da svolgere. Quando si va in pensione per superare il trauma etc.
Il gioco è la prima attività didattico-indipendente dell’uomo. Video è solo la periferica, la tecnologia. Può essere cellulare, tablet, tv, console etc.
L’importante è che sia interattiva.
Scratch è un esperimento del MIT di Boston per creare gratuitamente videogame, animazioni, giochi e altro con un milione e mezzo di progetti già fatti dagli utenti.
Ti senti incagliato in qualcosa?
Crea un videogioco. Giocaci. Supera il primo livello.