Partita Latina

Errori arbitrali, passaggi superveloci, tiri da 30 metri che si infilano a cento all’ora sotto al sette (30 x 100 = <7). La partita latina tra Argentina e Mexico è stata uno spasso.

Lo spasso è Maradona che si incazza, corre, abbraccia tutti, urla. Sempre elegantissimo nella sua cravatta fulgida e impazzita.

E chissefrega se gli arbitri regalano i gol (stessa cosa per l’Inghilterra, palla dentro di un metro buono e gol non dato) se ci si diverte?

C’è un omino, neanche tanto bello, attaccante, si chiama Carlos Tévez. Vede la palla lì, saranno sì trenta metri, si coordina che sembra uno di quei Pinocchio di legno con l’elastico dentro che giri e pieghi le articolazioni come vuoi.

Tira una sassata stupenda all’incrocio. Il portiere è tutto giallo. Sembra Pikachu. Si lancia proprio come Pikachu ma non c’arriva.

Allora ti alzi dal pouf, ti giri e dici: hai visto? E mimi tutta la mossa mettendo a terra la prima cosa che ti capita tra le mani (un vaso di fiori).

Che bello a volte il calcio.