Schifani nuovo testimonial dei succhi Skipper

Renato Schifani, presidente del Senato italiano, se ne esce con un frase sentita per radio che fa più o meno così:  E’ ancora lontano il tempo in cui i mercati governeranno la politica. E sotto un boato di Si! E’ vero!

La rileggo perché non ci credo. E’ ancora lontano il tempo in cui i mercati governeranno la politica. Siamo nel momento più difficile per l’Italia dall’inizio della crisi e il presidente del Senato sbuca da dietro un albero con questa affermazione.

Purtroppo è il mercato a governare la politica. E la vita. Eco della rivoluzione industriale. Da quando abbiamo scelto di misurare lo stato di salute dello Stato dal Prodotto Interno Lordo. Più sale, più si sta bene. Per salire occorre produrre, investire, consumare. Un vortice.

Vai al supermercato e ti avvicini al reparto succhi di frutta. Lo Skipper ce l’hai davanti gli occhi. Ti fa voglia con quei gusti tropicali ed esotici. Ti senti sicuro a prendere lo Skipper perché vedi la pubblicità, c’è da quando eri piccolo, è a portar a di mano. I succhi che stanno dietro non hai tempo di startene lì a cercare, rischiare. Magari non sono tanto buoni.

Lo Skipper di fronte agli occhi sono i titoli tedeschi e francesi. Sono sicuri, li prendi. I succhi nascosti dietro sono i titoli più rischiosi, magari costano meno ma in un periodo di crisi perché prenderli?

Poi da dietro uno passa con il carrello e dice: beh, non prenderei l’ultimo in fondo, ho sentito che lo producono in stabilimenti non controllati. Questa è la speculazione. Sempre più speculatori dicono questo dell’Italia. E tu, anche se volevi provare qualcosa di diverso, magari di più buono dello Skipper, decidi di lasciarlo lì.

I titoli italiani sono spinti in fondo, sempre più nascosti dietro ad altri succhi, diventano merce senza valore che nessuno vuole. La politica deve invertire questa percezione e renderli titoli appetitosi, succhi colorati e preferibilmente ad alto contenuto di frutta.

Come? Dimostrando di essere un Paese solido. Non andando in vacanza e poi in pellegrinaggio in Terra Santa e fregandosene. E finalmente un colpo di coda finale, il Parlamento non chiude per ferie ma lavorerà sul pareggio di bilancio, anticipato al 2013. E sarà inserito nella Costituzione. Meglio tardi che mai.

Renato Schifani ci ripenserà, magari seduto sulla sua poltrona in Senato bevendo un buon succo biologico.