Il downshifting è quella cosa che si fa quando si vuole dedicare più tempo a se stessi.
La serendipity è quella cosa che si ha quando si vuole dedicare più tempo agli altri.
Sono due definizioni molto rapide e per niente esaustive.
Una si fa, l’altra si ha.
Il bello e il brutto del downshifting:
+ ti prendi più cura del tuo spirito
+ se ti sai organizzare, non ha prezzo
– lavori sicuramente di più, quindi devi riuscire a gestire la quantità di stress, ma l’hai scelto tu, quindi tutto passa
Il bello e il brutto della serendipity:
+ conosci un sacco di persone
+ ti ispira
– ne devi avere sempre voglia
La serendipity ti consente di creare legami nuovi o riallacciare i vecchi in modo tale da cucirli insieme come una coperta indiana lunga metri.
E’ una predisposizione dello spirito, più che una scelta, per questo si deve un po’ allenare.
La serendipity ha un po’ a che fare con le coincidenze che ti crei.
Le onde che afferriamo sono il risultato di una certa condizione dello spirito.
Due esempi rapidi.
Il primo:
Ieri ho forato in bici. Ero verso La Baracca, Casale, giusto fuori Vicenza, 5 km da casa. Torno a piedi. In venti minuti due si sono fermati per chiedermi se mi serviva una camera d’aria. La seconda, Lucia, mi ha pure accompagnato a casa.
Il secondo:
Quest’estate, nelle Marche, un eremo eretto nel 980 ospitava una settimana di meditazione buddhista.
Quell’eremo di frati -cui Dante, ospite, ha dedicato due terzine del Paradiso- vecchio di mille anni e più, ospitava un monaco svizzero-tibetano per una sessione di meditazione.
Tutti giravano con vestiti larghissimi. Scarpe comode acquistate nel Sahara. Qualcuno si perdeva tra le piante, nel bosco lì dietro. Non c’erano rumori.
La cosa più bella è che tra i cinquanta adepti, due erano frati dell’eremo.
E uno aveva compiuto 80 anni.
Che condizione dello spirito deve avere un frate di 80 anni che segue una settimana di meditazione buddhista-tibetana in un eremo cattolico vecchio mille anni?
O forse è normale, forse non ci sono onde da prendere al volo, forse la serendipity è un’altra parola da masticare senza gusto.
Eremo di Fonte Avellana, XXI Canto del Paradiso, versi 106-111, Dante continua a salire, manca poco alle stelle.
« Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che ‘ troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, |