Fa sorridere l’editoriale di Riccardo Luna sull’ultimo Wired
Si stupisce del fatto che se prima c’era La vita è bella (1997), ora c’è Che bella giornata (2011)
La differenza è temporale: da vita a giorno
Sembra un po’ il passaggio dal mare all’acqua che sta in un bicchiere
Tutto è contenuto, quasi non ci si fidasse, non si volesse rischiare, intraprendere, partire
La vita non è il lavoro. La vita è anche lavoro
Ma parlo con amici trentenni come me e il leit motiv è l’impossibilità di un’avventura
Il rischio non c’è perchè non ci sono le condizioni per rischiare
Ci si ferma prima
Io continuo a non crederci, a rischiare se serve, a sbattere la testa contro un muro, a scappare e stringere forti i pugni e gli occhi
L’importante è provarci