23/01/2012

Siamo nel 2032 e non ce ne siamo accorti

Amici insegnanti di Vicenza, Roma, Verona o Lugano dicono tutti la stessa cosa: la legittimazione non esiste più.

O piuttosto, non viene percepita. L’insegnante è un mestiere ingrato perchè lo studente abituato a rispondere ai genitori non si fa riguardo con i prof.

Certo, mica tutti.

Ma il principio di responsabilità si è sgretolato. Le regole universali su cui basiamo le nostre azioni quotidiane sono fragili. La rapidità con cui veniamo a contatto con gli stimoli non ci fa pensare abbastanza. L’overdose di informazioni ci fa stupire di più ma vivere meno intensamente.

Non è un discorso apocalittico.

L’etica va ricostruita come se pensassimo non ad oggi ma a fra 20 anni. Oggi è lunedi 23 gennaio 2032.

L’etica orientata al futuro la teorizzava già nel 1979 Hans Jonas, preferendo l’ontologia alla tecnica.

Ora, l’etica non può preludere dalla tecnica, ma non ne deve diventare succube. Pensare all’essere permette di rallentare, di avere una visione più umana e meno filtrata dalla velocità delle connessioni.

Torniamo su Schettino e sulla Concordia. Aldo Grasso, che ormai è più sociologo che critico televisivo, non a caso nel piedone di ieri del Corriere della Sera una volta affidato a Francesco Alberoni, scrive:

La delegittimazione di chi copre un qualsiasi incarico è continua: il concetto di responsabilità personale è uno dei beni più preziosi che abbiamo perduto, tanto c’è sempre qualcuno che discolpa o giustifica.

Pensiamoci. Se la colpa è tua, non ci sono giustificazioni.

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