Onda su onda

Onda su onda è una canzone di Paolo Conte.

Come spesso accade lo immagini a casa con il suo maglione di lana e lo sguardo un po’ arrabbiato, come se gli dessi fastidio a startene lì ad ascoltarlo.

Lui suona e anche se la canzone ha un ritornello felice, tu non sai esserlo del tutto.

Le onde sono state usate in tante canzoni, romanzi, teorie matematiche.

James Maxwell, un fisco scozzese del XIX secolo, spiega per primo l’elettromagnetismo: il campo elettrico e quello magnetico si propagano insieme nello spazio sotto forma di onde.

Le onde sono la luce.

La luce c’è sempre.

Le onde sono le scelte.

Se il tempo si muove con costanza e non cambia, lo spazio invece accelera.

Lo spazio è quello che consideriamo il caso.

Nello spazio si muovono le onde del caso.

Noi non possiamo prevedere il caso perchè la luce ha una velocità per noi inafferrabile.

Ma ci sono dei bachi.

Le coincidenze.

Quando ci stupiamo per una coincidenza, in realtà l’abbiamo cercata.

Noi siamo campi elettromagnetici e possiamo in qualche caso prendere le onde e direzionarle.

Le coincidenze non fanno parte del caso, ma di quel 2% direzionato.

Se vogliamo qualcosa, prendiamolo.

Possiamo farlo.