Inception

Christopher Nolan non è l’ultimo arrivato, si sa.

Facciamo una piccola lista:

1999, Fight Club, David Fincher

2000, Memento, Christopher Nolan

2001, Donnie Darko, Richard Kelly

Non voglio cercare nessun legame se non il fatto che sono tre capolavori usciti uno in fila all’altro.

Tutti e tre giocano con la mente e un’idea del tempo a molla.

Non a linea retta. A molla.

C’è uno che tira la molla, gli altri ci stanno sopra. E il tempo va avanti e torna indietro in questo modo.

Ma va più avanti che indietro. Ecco perchè si riesce a costruire una storia. A fare un film.

Christopher Nolan è appena uscito con Inception. Ieri l’anteprima al cinema.

Inception è la storia di un seme.

I semi sono le idee più profonde radicate nella mente.

Installare un seme significa dare inizio ad un pensiero, una convinzione.

Per farlo si entra nei sogni, che sono liberi. La realtà non lo è per le strutture che il tempo e lo spazio creano.

Entrare nei sogni permette di modificare le idee.

Ma cosa succede se si entra nel sogno di un sogno?

Inception non lo spiega. Non spiega nulla e anzi ti fa un sacco di domande lasciandoti solo a risponderle.

Ed è questo il bello.

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