Il vento ti spettina i capelli

Il vento non si risparmia. Alza le gonne delle ragazze e spettina i capelli. Ma ora, lungo il fiume, vedi quell’anatra pigra sull’acqua e quel cane da caccia? Un po’ di gente, una famiglia. Si. Il cane faceva solo una passeggiata ma ha appena visto l’anatra e non capisce più niente. Si avvicina e l’anatra prende il volo ma vola poco, ad un certo punto torna sull’acqua. Vola giusto il tempo di salvarsi. Il vento continua impaziente. Chissà cosa deve spazzare via oggi.

La curva di apprendimento è la traiettoria di quell’anatra. L’emozione quando prende il volo. L’inizio, la curva sale ripida. Una domanda che torna spesso: è questo il motivo per cui ci attrae il multitasking?

Strano che la curva di apprendimento non derivi da una funzione. E’ più un concetto condiviso. Questa ipotetica curva con il tempo nelle ascisse e il grado di apprendimento nelle ordinate, all’inizio sale ripida, ma ad un certo punto comincia a stabilizzarsi fino ad appiattirsi quasi. L’idea è che, come non può scendere perché non si può disimparare, la curva non si appiatisce mai perché si può imparare all’infinito. Ma è solo un ideale. Si può disimparare eccome. E infatti l’anatra dopo il volo torna giù.

Anche noi come l’anatra abbiamo bisogno di prendere il volo. Di sentire l’emozione dell’apprendimento. Dura poco. Ma non appena ci entri verticalmente, appena cominci a scavare, la curva tende ad appiattirsi e di solito molli. Cominci qualcos’altro per risentire l’emozione del volo, dell’apprendimento. Wow quante cose riesco a fare! Multitasking!

Qualcuno li chiama ‘gitani cognitivi’, ma sempre in superficie. L’orizzonte è la regola, dentro fino in fondo e verticali mai. E invece che volo quando ti tuffi negli argomenti. Pensa al jazz. Chet Baker che canta Frank Sinatra e la voce è cristallo lontano. Nat King Cole fa impazzire quando nelle corde ha Nature Boy. Lo mandi in loop e scopri un luccichio nuovo ad ogni ascolto. A volte per sentire il vento basta chiudere gli occhi.