Il progresso ci fa vivere bene?

Noi raccontiamo storie. Costantemente. Matteo Caccia ieri parlava di Propp su Radio24. Un accenno alle storie. Vladimir Propp: folklore russo.

Le popolazioni si tramandavano oralmente storie per affermare / ricordare la propria identità. Prima della scrittura, o meglio, quando la scrittura non era una pratica diffusa, l’unico modo per ricordarci chi eravamo erano i racconti orali.

I racconti spesso erano tramandati con la musica. La musica aiuta a ricordare. In Finlandia il folklore e la musica folk sono considerati ancora un tema importante. Le danze dell’ungherese Béla Bartòk partono dai canti dei contadini magiari per tramandare la saggezza dei vecchi: la Storia.

Storie per raccontare la Storia.

Prima della Rivoluzione Industriale la Storia aveva un andamento a molla (non ricordo chi l’ha detto). Dopo la Rivoluzione la molla si è raddrizzata, ora la Storia è una linea retta.

Questo significa che prima le storie raccontavano la Storia, e le storie sono frutto di ciò che si ricorda. A ricordare sono i vecchi, di solito. Per questo l’andamento era a molla: tornava indietro per andare avanti. Quando il vecchio raccontava, tornava indietro.

Oggi non si torna indietro. La Vita ha una tale velocità che diventa molto difficile sedersi ed ascoltarla. La facilità di pubblicazione di qualsiasi cosa – tra cui questo post – elimina qualsiasi tipo di filtro di saggezza e ci fa comunicare di più ma spesso senza legami con il passato.

Raccontiamo Storie per portare avanti la Storia ma la corsa per raccontare storie assomiglia ad una gara. Continuiamo a parlare, consumare, portare avanti.

Perchè da 200 anni la Storia non torna più indietro? L’idea della necessità di andare avanti sempre più velocemente viene dalla nozione di progresso. Consumiamo in un contesto concorrenziale e libero. La storia del consumo cozza con l’andamento a molla della Storia.

Il consumo è una linea che non torna mai indietro.

Serve rallentare, ripensare, aggiustare, riutilizzare.

Il progresso l’abbiamo inventato noi. Non è naturale. Il progresso è la tecnica, la meccanica. La natura è un’altra cosa.

Serge Latouche, nel suo libro Come si esce dalla società dei consumi, distingue tra ben-essere e ben-vivere.

Progredire forse aiuta il benessere esteriore, ma siamo sicuri che ci faccia ben vivere?

Il downshifting ha un andamento a molla, racconta una storia, la tua storia.