09/01/2012

Fate l’amore nelle librerie indipendenti

Dietro il bancone, forchetta e coltello, una ragazza mangia una torta salata su un piatto di plastica. Sono le due e trenta dopo pranzo e questo negozio è aperto.

È una piccola libreria indipendente specializzata in libri di viaggio.

La teoria macroeconomica dice che la liberalizzazione degli orari dei negozi porterà piú occupazione. Bene.

Ma diamo un occhio al microscopio nel mondo delle librerie.

La libreria indipendente assume poco perchè non sta dietro ai costi di affitto, materiale, bollette.

Le catene di librerie, come Feltrinelli o Mondadori, assumono di piú perchè sono aumentate le ore da coprire.

Fin qui la teoria economica è messa in pratica.

Ma dov’è la bellezza, il contenuto, il desiderio?

Perchè i sociologi e gli antropologi si arrabbiano tanto con gli economisti?

Perchè non è accettabile la definizione tout court di homo oeconomicus per profilare le persone e i loro desideri.

Un uomo è fatto di tanti altri profili, non soltanto della ricerca del risultato ottimale per i propri interessi.

Magari io c’ho voglia di andare in una libreria indipendente di viaggi perchè devo partire per un viaggio da solo in bici e ho voglia di farmi consiglire e coccolare e sono pronto a spendere 5 euro in piú per il libro giusto piuttosto che chiedere al ragazzo della Feltrinelli che mi risponde: boh, cerca nel reparto viaggi di sopra in fondo.

E questo mio desiderio umano cozza con la razionalità tecnica dell’homo oeconomicus.

Evviva le liberalizzazioni degli orari dei negozi, ma ricordiamoci di aiutare i piccoli negozi che se lo meritano perchè sono il lato umano dei consumi.

Alla Feltrinelli vacci per un Oscar Wilde in sconto.

La ragazza si affretta a mettere via il piatto, si alza e sorride: parti per un viaggio?

*

se vuoi confronta:

Libri, non luoghi e Istanbul

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