Dejan è di Sarajevo, Bosnia. Vive in Italia da 15 anni, 5 universitari e 10 lavorativi. E’ papà, si sposa fra poco, ha un cuore grande così.
Dejan ora è responsabile di un ufficio e il suo compito è anche quello di assumere (o mettere in prova) neo laureati.
Come sono questi neo laureati?
Facciamo una piccola panoramica.
Dejan viene dalla città che ha innescato la Prima Guerra Mondiale con l’attentato all’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, è sempre stata multiculturale e multireligiosa (alcuni la definiscono Gerusalemme d’Europa, almeno fino alla guerra del ’92), ha ospitato con orgoglio i Giochi Olimpici invernali nel 1984 (Sarajevo è a circa 5-600 metri slm e circondata da montagne alte 2000 metri) ed è stata distrutta nella Guerra Civile del 1992-95 che ha prodotto in Bosnia 100mila morti e 2 milioni di sfollati.
Perchè si arrivò alla guerra civile? Dopo il crollo del Muro nel 1989, gli stati ex-comunisti non vedevano l’ora di cambiare aria. Le elezioni per l’indipendenza in Bosnia portarono un musulmano alla Presidenza della Repubblica, una serbo al Parlamento e un croato al governo.
Non solo. Serbi, bosniaci e croati dichiararono tutti la propria indipendenza. Immaginate il caos. La guerra civile. Tutti contro tutti.
La guerra miete quindi 100mila vittime. L’attacco più sanguinoso fu il massacro di Sebrenica, città di 60mila musulmani protetta dalle Nazioni Unite, assediata l’11 luglio 1995. Semplicemente, la gente fu presa e uccisa. Così. Militari armati e guidati dal generale Ratko Mladic fecero 10 mila morti in pochissimo tempo. Più di 6 mila salme furono ritrovate in fosse comuni. I Caschi Blu erano lì e non fecero nulla.
Dejan è in Italia dalla fine della guerra. A Sarajevo ancora oggi la disoccupazione è del 40-50%.
Dejan si è laureato, ha trovato lavoro e parlando di lavoro usa l’espressione “coltello tra i denti”. Quando è andato al colloquio, aveva il coltello tra i denti.
Un ragazzo italiano generalmente (ma non tutti!) invece è un po’ in ritardo, lento, va piano piano, non gliene importa granchè. Un datore di lavoro cosa può fare?
Per fortuna in Italia non c’è stata una guerra civile, bombardamenti dall’alto, fratelli che ti vogliono sparare alla schiena. Ma il benessere porta ad un generale appiattimento della volontà.
Se sei svogliato si vede. Se sei svogliato 6 giorni su 7 si vede. Alle 6pm i contatti skype crollano come dopo un terremoto: ami il tuo lavoro?
Tieni il coltello tra i denti, troverai lavoro.