Tokyo blues

Delicato

Il Giappone è forse il posto più delicato che abbia mai visto. Tutto è delicato, ordinato, incasellato. Eppure la fantasia è dappertutto. Colori, disegni. La gente non si tocca, si inchina. Metà popolazione porta la mascherina anche mentre lavora. E si beve. Dopo il lavoro si beve spesso e volentieri. Birra: Asahi. Vedo un footer della birra Asahi in prima pagina della Gazzetta da qualche giorno a questa parte.. Lui è Shin, si è seduto con noi, bevuto un paio di birre.. La bombetta della foto è la sua grappa. La produce lui. Buonissima!

Non è difficile trovare Shin. Arrivati a Tokyo andate in cerca del quartiere Shibuya, ha una stazione dei treni grandissima, colorata. Occhio solo alle viette strette, non sempre raccomandabili. Il ristorante è piccolo e ha come insegna la parola fiume: tre linee curve che lo rappresentano.

Disponibile

Provate a chiedere un’informazione a chiunque e vi aiuteranno così tanto che dovrete fermarli! Arrivato all’aeroporto non trovavo la fermata dell’autobus per l’albergo. Una volta trovata ho scoperto che l’autobus era già partito… Una signora è rimasta con me per venti minuti per aiutarmi e alla fine mi ha pagato un biglietto del treno (ho cercato di fermarla ma non avevo yen ed ero cotto dal volo…) per raggiungere la prossima fermata dell’autobus! Incredibile. Stupendo.

Saluto Yuki e Kyoko che mi hanno accompagnato in questo viaggio. Altre foto le trovate sulla mia pagina di flickr. Qui sotto il Palazzo Imperiale. I ninja nuotavano, salivano, uccidevano. Ora è tutto calmo dentro. Fuori, 10 milioni di persone di cui 2 sono pendolari. Fra 15 anni saranno quasi 40 milioni.

Letture

Beh, il più conosciuto è Aruki Murakami, che ha una storia stupenda. Vive parte dell’anno nelle Hawaii ora. Corre tutto il tempo, si allena. Comincerei con Norwegian Wood Tokyo Blues del 1987. Poi Dance dance dance dell’anno seguente.