Non conoscevo Fink.
Non conoscevo Fink e neppure Chet Faker. E mi piacciono entrambi.
Fink poi ha questa canzone, Shakespeare, deliziosamente adolescenziale.
La suono qui sotto.
Ti fa ricordare che anche se ti avvicini ai 34 anni, se lavori e da dieci anni la tua vita è per lo più scandita dagli impegni e non ti puoi ammalare, ci sono ancora parole invisibili nascoste sotto alle ciglia di chi ti sta al fianco quando ti svegli al mattino.
Turn the pages, dice la canzone, ma sai qui ogni pagina è più bella di quella prima.
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