Certo, l’haiku è una cosa seria. Poesie giapponesi antiche di pochi pochissimi versi. Forse metafore. Forse. C’hanno provato anche i beat. Kerouac, Ginsberg. Scarsi risultati a dire la verità. E se li disegnassimo? Ecco qui sotto un graphic haiku da aereo.
Il bello dell’haiku è che lo fai così, come viene. Una piccola poesia, un disegnetto, qualcosa. Uno schizzo. Il bello è che c’è effettivamente una storia dietro. Dentro. Piaceva anche a Calvino. Gli piacevano le storie minuscole. Diventava pazzo per questo racconto di Augusto Monterroso: “Cuando despertò, el dinosauro todavia estaba alli”. Finito. Diceva che gli italiani non sono grandi romanzieri, ma ottimi poeti, quindi spingeva per condensare le storie in una frase, una riga.
Un haiku, appena.