Bionda, che sei una bomba

Bionda, che sei una bomba..
Gianna Nannini mi piaceva un sacco prima di entrare nell’adolescenza, mi piaceva la sua immagine, l’energia, il misto strano dei ricordi con i Ragazzi della terza C, i Tears for Fears, le copertine dei dischi (proprio LP) dei Beasty Boys e le tute con le toppe. Stavano finendo gli anni 80 e il Milan vinceva di tutto.

Ieri in macchina, salendo con la neve, passavano Gianna Nannini. Prima di pranzo, nell’ammollo del Natale, fanno i Ragazzi della terza C, la radio poi canta The Seeds of Love.

Quanto forte è il singolo nel pensiero dei ricordi?

Perchè seguiamo l’eroe e non gli eroi?

La storia è fatta di singoli. Almeno la nostra storia di mediterranei. Non siamo nordici, non abbiamo un bel welfare, non siamo francesi o americani, non abbiamo rivoluzioni sociali, al massimo mille persone disperate che sbarcano a Marsala. Noi mediterranei seguiamo il singolo. Dico mediterranei e non cattolici, perchè l’italiano sembra molto più turco che spagnolo.

Perchè a noi piace il singolo? L’uno, il superuomo. Perchè Nietzsche è impazzito a Torino? È Natale, pensi a Gesù, alla sua storia da rock star. O forse meglio dire pop star. Smuove il cuore delle folle e poi muore per le folle. Pensi a Gianna Nannini che canta con l’arco teso prima di scoccare la freccia di Bionda, che sei una bomba e tu la canti in bagno con lo stereo fortissimo e il deodorante come microfono.. Pensi al cantare all’italiana, con la voce di fronte a tutti gli altri strumenti, pensi…

Perchè noi mediterranei viviamo l’individuo e non la società? Per la storia di Gesù? Perchè cresciamo con la storia dell’Exemplum? Perchè l’arte sacra italiana non è quasi mai corale, e lo è invece ad esempio quella fiamminga?

Perchè quando assorbi, ti rivolgi a chi vorresti essere e non a come vorremmo essere?

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