1994. Bisogna avere coraggio

Nel 1994 avevo tredici anni e mi trovavo a Chester, in Inghilterra, per la prima vacanza fuori porta, senza parenti, senza italiano. Solo. La batteria regalata a Natale stava a casa. Da mesi battevo con le cuffie e i Tears for Fears sul walkman. Play, Rew.

Nel 1994 hai i baffetti e le scarpe Reebok Pump e non ci pensi più di tanto.

Nel 1994 esce Dookie dei Green Day e lì in UK mi comprai maglietta del tour, spartiti, cassetta, e orecchino finto da mettere al naso come il cantante e chitarrista Billy Joe (con l’adesivo BJ sulla Stratocaster)

Nel 1994 Kurt Cobain si spara una fucilata in bocca. Nevermind l’avrei ascoltato per anni. In utero meno.

Nel 1994 Silvio Berlusconi trasmette un video in tv in cui annuncia la sua ‘discesa in campo’ nella politica. Alle elezioni dello stesso anno vince e diventa presidente del consiglio. Ne senti parlare, ma a 13 anni non ne fai tanto caso.

Nel 1994 non potevi non perderti a guardare il video di Black Hole Sun su Mtv con la Barbie che arrostiva sul bbq e poi cantarla a squarciagola in bagno con il deodorante come microfono e lo stereo a palla.

Nel 1994 stai ascoltando Siamese Dreams degli Smashing Pumpkins e quel matto di Billy Corgan sta preparando l’album del decennio che uscirà l’anno successivo, l’imponente Mellon Collie and the Infinite Sadness.

Nel 1994 anche se non lo segui e non l’hai mai seguito, ti senti male per la morte di Ayrton Senna. Sarà il suo bel viso, o i capelli alla Lucio Battisti, o perchè è brasiliano e ti sta simpatico. Ma ti dispiace. Poi sei in macchina con tua sorella e senti alla radio che è morto Massimo Troisi e ti dispiace allo stesso modo perchè hai guardato Non ci resta che piangere e ti faceva sentire grande come i tuoi fratelli e i tuoi cugini che lo guardavano e ridevano.

Nel 1994 esce Pulp di Bukowski con la sua copertina gialla nel tascabile Feltrinelli e lo annusi e te lo leggi dieci volte e lo rileggi ancora.

Nel 1994 non credi possibile il Blue Album dei Weezer e Say it ain’t so.

Nel 1994 non guardi più Beverly Hills.

Nel 1994 aspetti di avere 14 anni per un motorino, ma tanto non arriverà mai e continui a pedalare.

Ciò che succede attorno ti segna. Cresci e assorbi.

Se Bukowski, Billy Joe, te stesso, non aveste avuto il coraggio di andare dire pensare suonare correre rendere pubblico qualcosa, cosa sarebbe successo?

Niente. Niente sarebbe successo. Bisogna avere corraggio. Per te. Per gli altri.